Lettera di Raffaele Zicconi alla moglie Ester da Roma - Carceri di Regina Coeli

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Testo:
[Fronte]

Mia piccola Madonna,

è con la stessa disperazione del moribondo che si
attacca alla vita , che io mi stringo a te. Come un naufrago si aggrappa rabbiosamen=
te all’unico relitto di nave che potrà salvarlo da morte, io così disperatamente
mi aggrappo a te per salvarmi. A te così cara, a te così buona, che col
tuo amore, con la tua passione sai ancora darmi la gioia e lo scopo di vivere.
Sono anch’io quasi un naufrago della vita, di questa insulsa, di questa stupida,
di questa miserabile vita,che dopo aver maledetto, benedico. Amore mio non
puoi ancora capire il mio stato d’animo, e i tremendi periodi di burrasca che
sono costretto attraversare. Non hai ancora idea delle lotte tremende che da solo,
completamente solo, devo combattere. Tutta la mia bella filosofia è caduta
stupidamente di fronte alla dura realtà. Tutta la mia spensieratezza s’è infranta
nell’urto contro la vera vita. La vita di tutti, la vita che non ho mai voluto imma=
ginare, che non ho mai conosciuta. Quest’ira repressa che è in me, questo spiri=
to di ribellione impotente, non è se non il frutto di chi ha tutto perduto. Chi è
abituato a vincere, credo non potrà mai assoggettarsi alla vita del vinto. Il
mio orgoglio sconfinato, il mio spirito indipendente, il mio isolamento comple=
to su tutto ciò che mi riguarda, la mia frenesia di agire solo per assaporare
la soddisfazione unicamente mia dello scopo raggiunto, mi ha portato
al punto di essere mal giudicato, di non essere compreso, di apparire forse
anche pazzo.
Imbevuto di teorie individualistiche assolute, mi sono buttato a corpo
morto in un esperimento che mi affascinava. Raggiungere il superuomo
creato da me, in me stesso. E in questo mi sono talmente immede=
simato da condurre la mia lotta sorda inebriandomi di ogni mia piccola
conquista. Ciò mi ha completamente astratto dalla realtà, nella quale
sono caduto così bruscamente, dopo anni di studio, da infrangere ogni più
piccola illusione senza però poter distruggere la mia maniera di vivere,
inadatta alla nuova posizione che dovevo occupare nella vita. Icaro, lo stesso,
che aveva aspirato ad altezze troppo elevate, ha trovato la morte sul suo
insulso tentativo. E io nel mio sogno dorato ho dimenticato di valutare in
giusta misura quelle che avevo considerato inezie trascurabili; e ho trovato
la morte dello spirito. Ma dalle ceneri ancora calde di questa salma, è
rinato un nuovo spirito, che tu devi educare, devi plasmare, devi fare
crescere sano. Ed è con questo nuovo spirito, sotto una nuova luce non
falsata da idee anormali, ma che vuol vivere la nuova vita serenamente,
che io mi rivolgo a te. A te che amo tanto, a te a cui voglio sacrificare tutte

[Retro]

le mie idee di grandezza, di superiorità spirituale ed intellettuale, e per cui
inizierò una nuova vita. Il trapasso è purtroppo un po’ brusco, per cui vedrai
ancora affiorare sul mio viso il malcontento, il rammarico, la ribellione.
Ma i tuoi occhi sapranno illuminarmi, la tua parola dolce saprà cullarmi
in un’estasi di pace, la tua stessa presenza infonderà tanta fiducia in me
stesso, che inizierò volentieri la nuova vita lottando sempre per la tua felicità,
per il nostro amore. E il mio orgoglio rifiorirà, ma sarà quello di saperti
fare ogni giorno più felice.
Caro tesoro per sommi capi la mia confessione.
Ho voluto raggiungere cose più grandi di me, ma sotto il loro peso sono
rimasto schiacciato. Per non confessare la mia sconfitta, ho fatto cose
assurde, che mi hanno fatto perdere anche l’ultimo sogno di grandezza e
di supremazia, finché mi sono trovato in terra, nelle stesse condizioni di
una belva chiusa in trappola, che nella sua irrequietezza ruggendo si lancia
impotente contro le sbarre della gabbia.
Ed ecco la mia irrequietezza, la mia rabbia repressa, il mio nervosismo,
il mio odio contro tutti e contro me stesso il mio continuo malconten=
to.
Tu sola sai questo ed ora potrai capirmi e compatirmi.
Gli altri arzigogolano, credono, suppongono, ma io mi trovo ancora troppo
lontano da loro e dai loro giudizi e congetture sbagliate.
Soprattutto non lasciarti influenzare da false notizie che possono sembrare
spassionate ma che sono false.
Neppure i miei hanno mai conosciuto il mio animo.
E ora non voglio e non posso dirti altro. Lo splendore dell’impresa
tentata potrebbe ancora affascinarmi, e non voglio assolutamente.
Sono un uomo comune, ed in mezzo alla comunità devo vivere. Sarà
solo il tuo amore che potrà farmi salire alle stelle

Con immenso affetto ti bacia tanto tanto

Lino tuo
L’immagine riproduce la prima facciata di una delle lettere scritte da Raffaele Zicconi dal carcere di Regina Coeli. Per contenuto e significato, essa può essere considerata il suo "testamento spirituale". Il documento pare vergato in matita su un foglio di carta in bianco.
L’immagine riproduce la prima facciata di una delle lettere scritte da Raffaele Zicconi dal carcere di Regina Coeli. Per contenuto e significato, essa può essere considerata il suo "testamento spirituale".
Il documento pare vergato in matita su un foglio di carta in bianco.
L’immagine riproduce la seconda facciata di una delle lettere scritte da Raffaele Zicconi dal carcere di Regina Coeli. Per contenuto e significato, essa può essere considerata il suo "testamento spirituale". Il documento pare vergato in matita su un foglio di carta in bianco.
L’immagine riproduce la seconda facciata di una delle lettere scritte da Raffaele Zicconi dal carcere di Regina Coeli. Per contenuto e significato, essa può essere considerata il suo "testamento spirituale".
Il documento pare vergato in matita su un foglio di carta in bianco.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a moglie Ester,
Località di stesura: Roma - Carceri di Regina Coeli
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte private di Massimo Ciancaglini,

Note al documento:
La lettera appartiene all'ampio carteggio di Raffaele Zicconi durante la sua prigionia; per il suo contenuto, essa può essere considerata il testamento spirituale dell'autore. La parte finale della prima facciata non è leggibile nell'immagine qui pubblicata ed è frutto della trascrizione di Massimo Ciancaglini, nipote del condannato e possessore dei documenti originali. Il carteggio tra Raffaele Zicconi e la moglie Ester è pubblicato nel blog dello stesso Massimo Ciancaglini: http://lavitaelaresistenzaaroma-myway.blogspot.com/