70 anni fa: strage alla stazione di Crescentino (VC)

Strage di stazione di Crescentino, comune di Crescentino (Vercelli). 8/9/1944.
In seguito al ferimento di un soldato tedesco e all’uccisione di un altro ad opera di alcuni partigiani la sera del 7 settembre 1944, i tedeschi attuarono un rastrellamento nella zona di Crescentino (Vercelli) per riunire i civili del posto tra cui selezionare le future vittime della rappresaglia. Dapprima furono scelti dieci uomini ma Alemanno Guglielmo, trentenne padre di tre figli, e Giuseppe Borgondo, mutilato di guerra, furono poi rilasciati. Gli otto designati furono fatti salire su un camion e condotti alla stazione dove i tedeschi prelevarono il proprietario del bar. Le nove vittime furono fatte allineare a fianco di una staccionata. Una di esse tentò la fuga ma fu falciata da alcune scariche di mitra. Seguì la fucilazione ad opera di un plotone di soldati tedeschi e di militi della GNR. Ad esecuzione avvenuta il maresciallo tedesco impose che i cadaveri fossero lasciati sul posto fino a nuovo ordine.

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70 anni fa: eccidio di Cassinino (frazione di Pavia)

eccidio di Cassinino (frazione di Pavia), comune di Pavia. 31/8/1944.
La sera del 31 agosto 1944 Leopoldo Fagnani e Paolo Garanzini, partigiani detenuti presso le carceri milanesi di San Vittore, vengono prelevati dalla cella e condotti in località Cassinino (frazione di Pavia), dove vengono giustiziati dai nazifascisti.

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70 anni fa: eccidio di Viale Tibaldi 26, a Milano

eccidio di Viale Tibaldi 26 , comune di Milano. 28/8/1944.
Il giorno 28 agosto 1944 alcuni militi della Legione autonoma Muti conducono Albino Abico, Giovanni Aliffi, Bruno Clapiz e Maurizio Del Sale al numero 26 di Viale Tibaldi (a Milano), e li fucilano contro il muro dell’edificio.

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Nell’edizione delle ultime lettere curata da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli, Albino Abico figura col cognome (errato) di “Albico”. Ringraziamo Loris Vegetti per averci permesso di emendare l’errore.

70 anni fa: strage di Savarna, frazione di Ravenna

Strage di Savarna, comune di Ravenna (Ravenna). 26/8/1944.
Il 26 agosto 1944, in seguito all’attentato a un’autocolonna tedesca ad opera dei partigiani, un soldato restò ucciso. Il comando nazista del capoluogo decise un’immediata rappresaglia per l’esecuzione della quale si rivolse al capo delle Brigate Nere ravennati affinché individuasse le possibili vittime. Furono scelti undici uomini tra gli ostaggi politici trattenuti nelle carceri: sei di questi furono fucilati in località Camerlona e cinque (Ivo Calderoni, Giuseppe Fiammenghi, Aristide, Nello e Luciano Orsini) impiccati a Savarna (fraz. di Ravenna).

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