L’ultima lettera di Andrea Lorenzetti

Come preannunciato dell’articolo del 10 aprile scorso, in occasione dell’uscita in libreria del volume su Andrea Lorenzetti, il figlio Guido ha fornito alla Redazione l’ultimo messaggio scritto da suo padre, il 15 maggio 1945 da Gusen (sottocampo del lager di Mauthausen).

Il documento è ora on line unitamente alla scheda bio-anagrafica di Andrea Lorenzetti.

Andrea Lorenzetti estratto

Brevi cenni biografici (reperibili anche nella scheda inserita nella banca dati):
Andrea Lorenzetti entra in contatto con il movimento socialista nell’autunno del 1942, prendendo parte alle riunioni per rifondare il PSI. All’inizio del 1944 entra nella segreteria del partito per l’Alta Italia ed è nominato responsabile della redazione e della diffusione clandestina de “L’Avanti!”. Nel marzo dello stesso anno è tra gli organizzatori degli scioperi che paralizzano la produzione industriale delle fabbriche milanesi per un’intera settimana. Pochi giorni dopo la fine dell’agitazione, il 10 marzo 1944, Lorenzetti viene arrestato e tradotto nel carcere di San Vittore, dove resta in isolamento fino al 27 aprile 1944. Deportato al campo di concentramento di Fossoli, il 21 luglio è trasferito al lager di Bolzano. Ai primi di agosto (presumibilmente il 5, con il trasporto n. 73) è inviato al lager di Mauthausen. Smistato al sottocampo di Gusen III, vi rimane fino alla liberazione, che avviene il 5 maggio 1945. Provato fisicamente dalle difficili condizioni di prigionia, viene ricoverato in ospedale. Qui si spegne dieci giorni dopo, il 15 maggio 1945.

Andrea Lorenzetti: prigioniero dei nazisti, libero sempre

In occasione dell’uscita in libreria del volume su Andrea Lorenzetti, il figlio Guido ha fornito alla Redazione l’ultimo messaggio scritto da suo padre, il 15 maggio 1945 da Gusen (sottocampo del lager di Mauthausen). Il messaggio sarà presto pubblicato nella banca dati, unitamente alla scheda bioanagrafica di Andrea Lorenzetti.

Andrea Lorenzetti estratto

Dalla quarta di copertina del volume:
“Dalle carceri di Milano al campo di lavoro di Fossoli e al Lager di Mauthausen, si snoda dal marzo 1944 al maggio 1945 l’itinerario di speranze e di sofferenze di Andrea Lorenzetti, una testimonianza toccante per intensità e forza interiore, l’autobiografia epistolare di un uomo che in circostanze disperatamente avverse ha testimoniato la forza degli ideali di solidarietà e di pace.” (Mimmo Franzinelli)

Lettera autografa di Antonio Brancati

Ultima lettera di Antonio Brancati: prima facciata

Ultima lettera di Antonio Brancati: prima facciata

In occasione del 70° anniversario della strage di Maiano Lavacchio (Grosseto), Salvatore Brancati – nipote di Antonio Brancati, una delle vittime dell’eccidio – ci ha gentilmente inviato una nuova foto dello zio, nonché una scansione della sua ultima lettera autografa. Il documento era precedentemente pubblicato sottoforma di trascrizione a macchina, tratta dal Fondo Malvezzi Piero – Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea (conservato presso l’archivio INSMLI).

Lo stesso Salvatore Brancati riferisce che: ”La lettera ci pervenne tramite il commissario di P.S. Sebastiano Scalone, collega e conoscente di mio nonno Giovanni, maresciallo di P.S. e papà di zio Antonio. Il comm. Scalone fu, purtroppo, uno degli autori della strage e fu in seguito condannato. Ebbe consegnata la lettera da mio zio, pochi momenti prima della fucilazione, e non so come ce la fece avere.”